venerdì 24 agosto 2012

Pink stinks? [secondo me no, non sempre]

Amica 1: Vorrei fare un regalo a tua figlia, ce l'ha già un passeggino per le bambole?
Io: [eh? le bambole hanno il passeggino?] ehm, no. Comunque i giocattoli che preferisce sono quelli con le ruote, macchine, treni, cose così...
Amica 1: ma davveeero? ma è una femmina!

Amica 2: che stress, non riesco a pulire in casa perché mia figlia (18 mesi) mi toglie le cose di mano, vorrebbe farle lei.
Io: magari puoi darle qualcosa in miniatura così lei è contenta di imitarti e tu puoi fare le tue cose: che so, uno scopino piccino, uno straccetto...
Amica 2: Mai! non voglio che mia figlia cresca pensando di essere una schiava.

Insomma, noi mamme di figlie femmine, a nostra volta figlie delle figlie del femminismo, donne del post femminismo, come dobbiamo crescere le nostre bambine?
Da un lato ci sono tutti gli elementi classici, a cominciare dal fiocco rosa alla nascita, proseguendo con vestitini frou frou, bambole, mollettine, l'immarcescibile Hello Kitty, le dannate (excuse my French) principesse Disney, l'onnipresente colore rosa (o lilla). E poi le cose tipo "Sembra proprio una donnina!", oppure "dai un bacio alla bambola!". Amica 1, madre di due maschi, fa parte di questa tendenza.

Dall'altro lato c'è chi ritiene che le bambine vengano cresciute in modo sbagliato, con stereotipi che le influenzano negativamente, facendole diventare donne poco consapevoli  e pure un po' stupide. Questa idea è alla base di Pink stinks, ("Il rosa fa schifo")  una campagna americana per sciogliere le bimbe dalle rosate catene di genere. é anche l'idea di Amica 2.

E io, dove mi colloco? esattamente a metà tra le due cose, credo. E' un bel casino: per formazione e sensibilità faccio molta attenzione agli stereotipi di genere.
Mia figlia non ha (ancora) bambole, gongolo per la sua preferenza verso i giochi con le ruote (da maschi?).
 Però il giorno che  manifestasse desiderio di imitarmi facendo le pulizie, glielo farei fare.  Ma è un giorno lontano, non è che mi veda molto spesso ;-)
Ho scelto passeggino &co in colori neutri pensando a un riutilizzo mio o delle mie sorelle, però la stanza di mia figlia è tinteggiata in lilla e decorata con le fatine, perché erano più belle degli animaletti disponibili come alternativa.
Ho comprato pochissime cose rosa, però la vesto spesso di questo colore perché mi hanno regalato tanti abiti e che fai, li butti via? e poi, faccio coming out, a me il rosa piace. Ecco, l'ho detto. Mi piace proprio come colore, così come mi piacciono il lilla e il viola. Non mi piace però che sia l'unico colore possibile per una bambina secondo molti. Ora che la ragazza cammina e si arrampica mi capita di scegliere i vestiti nel reparto per maschietti, perché in quello per le bimbe ci sono soprattutto gonnelline a balze, abitini e altre robe con cui è difficile muoversi, invece di pantaloncini comodi e resistenti.

Vorrei evitare, fin quando potrò scegliere io per lei, le stucchevoli principesse Disney e compagnia bella. La mia segreta speranza è che non piacciano nemmeno a lei ma vedremo.
D'altro canto, l'umanità si divide prima di tutto in maschi e femmine, e la percezione del proprio genere è fondamentale per la costruzione della propria identità. Io sono stata cresciuta in modo poco "femminilizzato" nel senso che facevo un po' come mi pareva, senza particolari pressioni: non amavo le bambole e preferivo le costruzioni, non mi interessavano codini e treccine e non ero aggiornata sugli ultimi gadget di Poochie (ve la ricordate Poochie?). Però la volta che i miei, per risparmiare, comprarono una dozzina di quaderni per terza elementare in offerta con Maradona in copertina, ho passato tutto l'anno scolastico a vergognarmene e a cercare di tenerli nascosti, uno stress. E l'orrido diario di Pacman (che poi, io sono stata un'analfabeta tecnologia fino alla maggiore età, manco sapevo che fosse quella pallina) quando io spasimavo per quello di Barbie, ne vogliamo parlare?

Ecco, traumi infantili a parte, ora che guardo mia figlia che cresce a modo suo sono felice, ma so che con il contatto con i coetanei e con la televisione le cretine principesse Disney prima o poi infesteranno anche casa mia. Ma che fare a quel punto? crescere una piccola femminista decidendo per lei, o una piccola consumista lasciandola in balìa di pubblicità e stereotipi sociali? farne una Little Miss America (brr) o una piccola disadattata sociale in una classe di bimbe (esempio a caso) con il gloss a cinque anni?

A me basta crescere una figlia libera.




Mamme (di bimbe ma anche di maschietti) che esperienze avete? suggerimenti, consigli, storie da raccontare?

4 commenti:

  1. Ho cresciutovittoria senza rosa, senza pizzi, finche' lei li ha scelti io cerco di tirarla su libera e lei si intestardisce negli stereotipi femminili, che ci posso fare?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I bimbi sono conformisti, e se tutte si vestono di rosa lo vuole fare anche lei, immagino. L'importante, credo, è continuare a farle ricordare che ci sono diversi modi per essere "femmine", oltre le principesse :) io ho il timore di esagerare e che per reazione mia figlia mi diventi una da" giocare al parco no perché mi si sporca la gonna"

      Elimina
  2. mio figlio ha bambole, scopa e mocio però ha anche trattori, carriole e cacciaviti
    assecondo le sue scelte
    non mi son ancora interessata molto all'argomento ma sò che due buoni libri sono
    - "Dalla parte delle bambine. L'influenza dei condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita" di Elena Gianini Belotti
    - "Ancora dalla parte delle bambine" di Loredana Lipperini

    RispondiElimina
  3. Sono ancora in tempo? Mio figlio é troppo piccolo per questo genere di distinguo, la cosa che posso dire é che i soo stata tirata su in modo molto spartano come abbigliamento e accessori (a 9 anni ancora mi scambiavano per un maschio). Mia madre mi tagliava anche i capelli a tradimento. Mi raggirava facendomi credere che era una figata e me li faceva tagliare "a pulcino", lo chiamava cosí. E ricordo di essere tornata a casa ed essermi messa a piangere davanti allo specchio. E poi da grande mi sono ritrovata àd appassionarmi a tutte le cavolate Sanrio. Insomma ci vuole equilibrio, a me non sarebbe dispiaciuto essere un po' piú infiocchettata...

    RispondiElimina