12+2.
In questo momento gli uomini della mia vita sono tre: mio marito, mio padre, e il mio ginecologo.
Mentre i primi due mi coccolano e sono più ansiosi di me su come procede la gravidanza, il terzo è impassibile nella sua gentilezza e non mi dice mai più del necessario. A domanda risponde, ma non si profonde in spiegazioni spontanee; credo che sia il risultato di oltre vent'anni di pratica con i pazienti più difficili del mondo, ovvero donne di tutte le età sconvolte dagli ormoni.
Mercoledì prossimo ho la visita di fine trimestre e, chissà, anche la translucenza nucale (il mio ginecologo è l'uomo del mistero e non mi anticipa mai cosa farà).
Ovviamente comincio ad essere un po' in ansia, curiosa di vedere il mio piccolo ospite e preoccupata che sia tutto a posto, che sia cresciuto, sano, con tutti i ditini e le sue cosine a posto e possibilmente impegnato in capriole.Intanto rifletto su come io abbia con il ginecologo un rapporto per certi versi più intimo di quello con mio marito: con quest'ultimo non mi è mai capitato di conversare amabilmente della trasmissione di Saviano mentre lui è impegnato con le mie parti basse!
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