venerdì 17 dicembre 2010

L'uomo più importante

12+2.
In questo momento gli uomini della mia vita sono tre: mio marito, mio padre, e il mio ginecologo.
Mentre i primi due mi coccolano e sono più ansiosi di me su come procede la gravidanza, il terzo è impassibile nella sua gentilezza e non mi dice mai più del necessario. A domanda risponde, ma non si profonde in spiegazioni spontanee; credo che sia il risultato di oltre vent'anni di pratica con i pazienti più difficili del mondo, ovvero donne di tutte le età sconvolte dagli ormoni.
 Mercoledì prossimo ho la visita di fine trimestre e, chissà, anche la translucenza nucale (il mio ginecologo è l'uomo del mistero e non mi anticipa mai cosa farà).
Ovviamente comincio ad essere un po' in ansia, curiosa di vedere il mio piccolo ospite e preoccupata che sia tutto a posto, che sia cresciuto, sano, con tutti i ditini  e le sue cosine a posto e possibilmente impegnato in capriole.
Intanto rifletto su come io abbia con il ginecologo un rapporto per certi versi più intimo di quello con mio marito: con quest'ultimo non mi è mai capitato di conversare amabilmente della trasmissione di Saviano mentre lui è impegnato con le mie parti basse!

lunedì 13 dicembre 2010

Gravidanza politica a chi?

Stai a vedere che se domani il governo cade o non cade dipende da tre parlamentari incinte: una che dovrebbe partorire proprio in questi giorni, due con qualche problema legato alla gravidanza. E' vero che la s/fiducia è appesa a un filo e che ogni voto in più o in meno può essere decisivo, ma non mi è piaciuto come molti giornali in questi giorni hanno trattato la faccenda delle tre gravidanze. In particolare, Giulia Bongiorno, fliniana, quindi tenuta dalla sua corrente politica a votare la sfiducia, è stata tacciata di usare la sua gravidanza come scusa per non votare, mascherando così il dissenso con il suo partito. 
Ovviamente lei se l'è presa a morte, rispondendo che Definire 'politica' una gravidanza evidentemente non esente da qualche problema -sottolinea Bongiorno- non è solo una manifestazione di grande disprezzo nei miei riguardi ma esprime - ed è ancora più grave - una percezione maschilista della gravidanza, declassata a strumento di falsificazione del reale e di fuga dai propri doveri e dalle proprie responsabilità.(qui la dichiarazione completa)
Brava Giulia. 
Mi fa paura l'atteggiamento che sento intorno a gravidanza e maternità: a parole siamo il Paese del culto della maternità, della famiglia e blablabla, nei fatti non solo non si fa niente per sostenere mamme presenti e future, ma si vive la gravidanza come un impiccio.
Tranne le lavoratrici statali a tempo indeterminato, tutelate dalla legge, tutte le altre sono -siamo- piuttosto in bilico. Ho l'impressione che la tendenza attuale sia: fai-il-tuo-lavoro-come-se-non-fossi-incinta, invece che il più ovvio lavora-come-puoi-dal-momento-che-sei-incinta, come se la gravidanza fosse un capriccio invece che una condizione naturale. Così le tre parlamentari incinte diventano tre scansafatiche che usano il pancione come scudo per non fare il loro dovere. Come se ci fosse un altro metodo per la prosecuzione del genere umano che non coinvolga l'utero.
Patisco molto quest'atteggiamento, anche  perché lavoro a tempo determinato, e temo il momento in cui dirò della mia gravidanza: onestamente non so se mi rinnoveranno il contratto o se preferiranno un'altra persona che non intenda riprodursi. Per questo tifo per le tre parlamentari incinte e mi arrabbio quando vengono taccciate di avere una 'gravidanza politica', evidentemente da colleghi maschi che credono ancora alla cicogna. E se il governo cade (come spero) o non cade per tre voti, pazienza. Meglio se facessero votare doppio  le tre parlamentari: in fin dei conti, ognuna di loro vale per due.

venerdì 3 dicembre 2010

Per le regali faccende

Oggi mia sorella minore è venuta a casa mia a spupazzarmi un po' - piccola riflessione: quando sono le sorelle piccole, quelle che hai visto nascere, a prendersi cura di te, siete tutte diventate irrimediabilmente adulte -.
Dopo pranzo ci siamo messe su internet alla ricerca di idee per il pupo in arrivo. Partite con le migliori intenzioni di valutazione comparativa di nomi femminili e di modelli di passeggini, abbiamo dimenticato tutto quando per caso ci siamo ritrovate davanti allo Sgabellino del re.
Un prodigio del design contemporaneo, un oggetto multifunzione e un elemento di arredo imprescindibile.
Come suggerisce il nome, lo Sgabellino del re serve a faccende regali, che ben si addicono al piccolo regnante della casa. Il regale trono custodisce i tesori della corona e accoglie le reali membra.

E dire che ai mei tempi si chiamava solo vasino.

 

mercoledì 1 dicembre 2010

Paranoiando

Domani torno al lavoro: una cosa tranquilla, 9-13 e poi di corsa (anzi, piano piano) a casa. Sono stata bene tutta la settimana dopo quelle due goccine di sangue, e sto cominciando a dare i numeri dopo sei giorni nei miei amatissimi 75 metri quadri. Unico essere vivente con cui ho interagito, il marito, e la voglia di mondo esterno era tale che bramavo anche un volantino del supermercato.
Tutto bene quindi, in teoria. In realtà ho un po' d'ansia: le malaugurate gocce di sangue sono arrivate esattamente giovedì scorso, di ritorno dal lavoro.
Poichè non lavoro in miniera immagino che c'entrasse poco lo sforzo in mattinata, ma ovviamente non riesco a non collegare, più o meno inconsciamente, le due cose. Mie pochissime lettrici, incrociate le dita per me!

Figlio unico a vita?

Un post di Gnappetta su Waiting_Giulia ha scatenato un po' di putiferio in rete. Lei parlava con ironia dei cambiamenti della vita sessuale in una coppia dopo un figlio, ed è stata attaccata da chi, invece di cogliere l'intento di divertire del post, riteneva di doverle impartire una lezione su come si educano i figli.
Mi sa allora che io ho bisogno di un corso di preparazione perchè già ora, incinta di dieci settimane, non ho che fare con mio marito da...mmmh... sette settimane, più o meno. All'inizio i dubbi, poi la conferma della mia gravidanza con qualche coup de theatre tipo analisi sbagliate: e chi pensava al sesso in quei momenti?
Poi il divieto esplicito del ginecologo fino all'ottava settimana, per precauzione. Avuto il permesso, ho fatto l'errore di perdere alcuni giorni utili, continuando a rimandare la pur indispensabile ceretta. Giusto in tempo per una piccolissima perdita di sangue (che mi dicono essere abbastanza diffusa nella nona settimana) la cui conseguenza è quella di sbarrare ogni porta del piacere, diciamo così.
Ed eccomi qua, irsuta come uno yeti e sobillata dagli ormoni ballerini, ma un po' preoccupata all'idea di riaprire i giochi, per il benessere del microbambino. E la cosa più incredibile è che non mi sono mai sentita così vicina a Marito come in questo periodo.
Significa che questo bambino non avrà fratellini o sorelline nemmeno per sbaglio?