martedì 31 gennaio 2012

Il risotto che fa traboccare il vaso

Ieri eravate dalle parti di casa mia verso le 3? allora avrete visto una donna scarmigliata che singhiozzava in pigiama sul balcone. Ero io. Il riso era troppo salato.
Non ne vado fiera, e non capisco bene che sia successo. Anzi sì. Sono reduce da una settimana di influenza globale e totale: il marito, me, la pupa. Elena è stata bravissima, ma non si schiodava da me nemmeno per un momento - scene di disperazione quando, un paio di volte al giorno, dovevo per forza allontanarmi per fare la pipì-. Io ho avuto una sola giornata di vero ko con febbre, mal di testa, mal di gola, dolori articolari tutto insieme, e meno male che è arrivata in soccorso zia fatamadrina che mi ha permesso di dormire 3 lunghe ore filate di pomeriggio. E mi sono resa conto che erano esattamente 7 mesi che non succedeva: da quando ho partorito. Per la settimana successiva il sonno di Elena è stato problematico (ora non ne siamo proprio fuori, ma va meglio), in più c'era anche il marito con l'influenza e le sue grane di lavoro ben attaccate a lui, una casa perennemente in disordine grave nonostante gli sforzi. E poi c'ero anch'io: che tiro a lucido la mia bambina ma non mi guardo nemmeno allo specchio. Che non compro un vestito da non so quando perché non mi riconosco in questo corpo. Che in teoria avrei un lavoro intellettuale ma nella pratica non riesco a leggere nemmeno Io e il mio bambino, altro che ricerca. E intanto la competizione feroce  mi taglia fuori mentre preparo brodini. Io adoro preparare i brodini, vedere davanti ai miei occhi la mia bambina che diventa una persona piccola piccola e ben definita. E' che vorrei avere giornate di 28 ore, quanto meno: per poter riprendere a leggere, a scrivere, fare ricerca, oltre che a smacchiare vestitini e cantare canzoncine. Elena avrebbe anche una mamma migliore, più completa, lo sento davvero in profondità. Dice: Mandala al nido, no? e vai con il senso di colpa che mi attorciglia tutta. 
Tutto questo groviglio cerco di tenerlo per me, ma a un certo punto scoppio, e succede sempre, inevitabilmente con lui, su di lui, contro di lui. Che è un uomo  meraviglioso, sempre calmo e dolce, quindi immaginatevi l'effetto di sentirlo urlare contro di me dopo il mio ennesimo sbocco di bile. 
Metteteci come corona perfetta della giornata un risotto (erano ormai le 3, e quello era il nostro pranzo) che si rivela troppo salato e mi sembra che mi urli  dal fondo della pentola che oltre che una mamma inadeguata, una moglie arpia e una ricercatrice incapace, sono pure una pessima cuoca: adesso si capisce meglio perché singhiozzavo così sul balcone?
Ho scritto cose senza capo né coda, e nemmeno troppo originali. Ci siamo passate tutte, lo so. Ma quando ci passi tu è un'altra storia, e spero solo di uscirne presto, non so come, ma in qualche modo farò.

(E comunque stamattina ho avuto una rivelazione riguardo la sceneggiata di ieri: era sindrome pre-mestruale, non me lo ricordavo più cosa si provasse ;-)

mercoledì 18 gennaio 2012

Il giocattolo preferito che non t'aspetti

Pupetta ha più giocattoli che mesi di vita. A Natale abbiamo fatto il pieno: luci, suoni, colori. Non ce n'era uno che non producesse qualche suono. La tredicesima del papà se n'è andata in batterie, in pratica.

Quindi quando giochiamo la scelta è tra il telefono (che grazie al cielo ha un volume bassissimo)
il dinosauro (ma chi scrive i testi di questi giochi? D come dromedario? una parolina più semplice no?)

il cubo parlante (di cui non si capisce un'emerita cippa nella versione inglese, shame on me. Lancio un appello: che c@##§ dice il bruco in inlgese?Yummy yummy yummy, I got apples (?) in my ...?)


la palla sonora (che si attiva anche con un sospiro: quando metto in ordine i giochi mentre la pupa dorme la maneggio come se fosse una mina)

l'inquietante dondolino (che suona anche lui solo a guardarlo)

la deliziosa coccinella carillon (che sentiva già nel pancione, e infatti è una delle prime cose cui abbia sorriso)

E, dopo un'affettuosa mordicchiata di saluto alle antenne della coccinella, con cosa gioca Elena fra tutti i giochi a disposizione?

Con questa:







No, non ho sbagliato a inserire immagine. Di tutto quello che c'è in giro, lei punta regolarmente il mio tubetto di crema per le mani. Le piace manipolarlo? le piace il materiale? le piace mangiucchiarne le estremità? le piace il colore? Mistero. Di sicuro c'è che alla prossima occasione chiederò non giocattoli ma creme e cosmetici. Per la bimba, s'intende ;-)

sabato 14 gennaio 2012

My Seven Links projects - Matrioska

Riprendo da Aprovadimamma questo gioco tra blogger molto carino. E dunque ecco una selezione ragionata di sette link speciali dal mio blog:


post di cui vado più fiera: Ode al Mellin 1. Ripercorrere la storia dell'allattamento di Elena mi ha fatto stare male ma sono contenta di avercela fatta, e a giudicare dai commenti sono riuscita a trasmettere quello che provo e provavo.



post più bello: Un po' mamma, finalmente. Scelta banale forse, ma quale altro avrei mai potuto indicare?


post più utile: Quello che tutte sanno della gravidanza ma nessuno ti dice. Lo scelgo perché sarebbe stato utile a me se l'avessi letto su qualche altro blog!




post più controversoL'insostenibile pesantezza di certe mamme. Dopo qualche tempo dalla pubblicazione è nato un bel dibattito che va dai pannolini lavabili all'idea di maternità

post il cui successo mi ha stupitaCoprofilia - roba da mamme, astenersi pervertiti.  Un utile prontuario sulla cacca, ché la maternità non è tuta tetta ed esaltazione mistica ;-)



post più popolare: in seconda posizione dopo L'insostenibile pesantezza di certe mamme,  Nomen Omen, ma di cosa? . Scelta collettiva del nome di mia figlia

post che non ha avuto l'attenzione che meritava: il primo, direi. Essere un po' incinta, ovvero oltre il sì o no