martedì 29 novembre 2011

Tetta taumaturgica

Nuova ricerca sulla superiorità del latte materno. In base a questi studiosi polacchi, il quoziente intellettivo è proporzionale al numero di mesi di allattamento al seno ricevuto. Insomma se ti allattano per soli 3 mesi sarai in grado giusto di fare le addizioni, se non ti allattano avrai lo stesso q.i. di un sasso di fiume, se ti allattano fino a sei anni (anzi fino a 72 mesi, come amano classificare il tempo le fautrici dell'allattamento a oltranza) puoi correggere gli errori della teoria della relatività di Einstein.

Certo, non fa una piega: parlare al bambino con un lessico ampio, stimolarne le capacità, seguirlo nei primi studi, leggere per lui e con lui, magari avvicinarlo alla musica... tutte scemenze rispetto al magico elisir.

Serve solo e soltanto la tetta taumaturgica: [questo non dipende da]  un semplice composto chimico che manca nel latte artificiale. Piuttosto, potrebbe essere un 'ingrediente' complesso basato sulla qualità del latte ma soprattutto sulla speciale interazione che si crea fra madre e figlio durante la poppata. 


Così, noi mamme che allattiamo con il biberon rassegniamoci, buttiamo tutti i libri per bambini, smettiamo di dire che abbiamo un rapporto speciale con i nostri figli esattamente come chi allatta al seno  e torniamo nel nostro cantuccio pagato dalle multinazionali cattive.
Ma per favore.

domenica 27 novembre 2011

Dimmi come mangi e ti dirò chi NON sei

Oggi Elena compie cinque mesi, e ho deciso di proporle la sua prima pappa approfittando del papà a casa per supporto morale&materiale. Il pediatra mi ha dato la ricettina, ho parlato con la mia amica che sta già svezzando la sua bambina con successo,  mi sono documentata sull'autosvezzamento che non mi ha convinto, e qualche ora fa, con attenzione e anche un po' d'emozione, ho messo sul fuoco il primo brodo vegetale della nostra vita.  Mentre aspettavo che cuocesse romanticheggiavo sul tempo che passa, sui progressi , sul fatto che un anno fa questa bimba che mi riempie la vita era poco più di un sospiro nella mia pancia... poi ho aperto la pentola.
LA TRISTEZZA.
Cioè, io dovrei dare a mia figlia quella robina giallina smortina con il semolino? ma perché? hai voglia ad aggiungere olio e parmigiano, quello non è un pasto, è un fantasma di pasto! io ho una bimba sveglia e curiosa, perché dovrei mortificare la sua esperienza del mondo con una roba così?
Melodramma a parte, devo dire che sto vacillando sulla convinzione di cominciare con le pappe ora che ne ho visto il brodo, mi chiedo se davvero sia la cosa migliore per lei. Ho improvvisamente rivalutato l'autosvezzamento, del quale comunque ci sono cose che non mi ispirano.
Mamme più esperte di me, all'appello! mi faccio passare lo choc della pappina? aspetto che la pupa cresca ancora e la svezzo con le lasagne?

Five months

Cara Pupetta,

oggi compi cinque mesi! sembra ieri, sembra un'ora fa, sembra un minuto fa. Ti tenevo in braccio stravolta e dolorante per i punti di un cesareo d'urgenza, e tu eri bellissima, rosea e piena di capelli neri. Piangevi e dormivi, nient'altro, ogni tanto aprivi gli occhi di un color blu innocenza.
E ora, solo un minuto dopo eccoti qui, bionda, sempre rosea e con gli occhi grigio-verde. Quante cose hai imparato a fare in cosi poco tempo... sai metterti seduta (anche se ancora non sai restarci), sai afferrare gli oggetti, sai tirare i capelli della mamma, gli orecchini della zia, la barba del papà, sai toccarmi il viso con quelle manine cicce  e perfette, sai fare un sproposito di vocalizzi a decibel non misurabili, sai puntare i piedi (in senso proprio e figurato).
E tra un minuto avrai sei mesi, tra due avrai un anno, e fra tre minuti avrai il primo fidanzato. Come si fa a far bloccare il tempo, e a farlo correre insieme?

venerdì 11 novembre 2011

domanda da un milione di dollari

Il pediatra di Elena è un bravo medico e una brava persona.
Ha però delle fisime, tra cui quella che i bambini per tutto il primo anno di vita non debbano entrare in contatto con altri bambini. Secondo lui non dovrebbero stare a meno di tre metri di distanza. Io potrei anche essere d'accordo in linea teorica (trasmissione di virus, germi etc) ma non è esattamente semplice da fare già nella quotidianità di figlia unica senza cuginetti (vedi mani luride dell'affettuoso bimbo del piano di sotto).
Ogni volta che andiamo a fare la visita il pediatra mi chiede "Ha tenuto sua figlia  maniacalmente (testuale ndR) lontana dagli altri bambini?"
E allora la domanda è: io con che coraggio gli dico che tra quattro mesi porterò Elena al nido?