lunedì 10 settembre 2012

Alla ricerca dell'Arca Perduta - ovvero del Momento Giusto


Nell’ultimo anno e mezzo, cioè da quando sono mamma, ho trovato l’anticoncezionale più potente del mondo: una mia compagna di liceo, F.
F ha partorito a gennaio 2011; io ho avuto Elena a giugno 2011 e, al mio ritorno dall’ospedale, ho saputo che era di nuovo incinta. La sua seconda figlia è nata a inizio dicembre 2011: ha 10 mesi di differenza con la sorella maggiore.
Per me, traumatizzata dal parto e frastornata dai ritmi di una neonata, l’idea di ripetere tutto in meno di un anno era spaventosa. Nemmeno a vent’anni ho fatto tanta attenzione alla contraccezione, immaginandomi lei alle prese con una bambina poco più grande della mia e una poco più piccola… e io candidata allo stesso ruolo se non fossi stata attenta.
Pochi giorni fa, ritrovo notizie di F su Facebook: indovina, è di nuovo incinta! Il terzo figlio nascerà a gennaio 2013. Tre parti in due anni. Tre figli in due anni, tra la prima e l’ultima 24 mesi di differenza. In pratica è incinta da tre anni.
Probabilmente mio marito avrà pensato che se il pensiero di F mi faceva da anticoncezionale quando lei era alla seconda gravidanza, adesso con la notizia della terza avrei proprio chiuso i giochi.
E invece.
Invece questa notizia mi ha insinuato una sottile nostalgia del pancione, una voglia leggera ma stabile di avere un neonato in braccio. Sarà che mia figlia mi cresce letteralmente davanti agli occhi: da un momento all’altro ha triplicato il suo vocabolario, corre scalza in giardino chiamando “Miao!”, se le chiedi di prendere il libro di Renata la pecora te lo porta e aspetta che tu glielo legga, protesta vibratamente se non ha nel piatto le tue stesse cose. Un anno fa a quest’ora sapeva giusto sollevare la testa e ora eccola qui, una piccola donna in crescita.
Ho cominciato a chiedermi se noi, tutti e tre, fossimo pronti a un nuovo arrivo. La risposta razionale è no. Elena è in realtà ancora piccola e bisognosa di cure costanti, che le do principalmente io, e ora è anche più impegnativa di quando era appena nata, visto che allora ove la mettevi la trovavi, e invece l’altro giorno per poco non arrivava a prendere la caffettiera sul gas mentre io le avevo dato per un attimo le spalle. A volte la sera sono più stanca di un anno fa, dopo una giornata passata  correrle dietro, letteralmente.
Il papà sta costruendo ora un rapporto autonomo con Elena, basato sulle pernacchie sulla pancia, sulle esplorazioni alla ricerca del gatto: fino a pochissimo tempo fa era troppo piccola per potervi davvero interagire oltre la cura e il cibo.
Però poi penso che per lei sarebbe bello avere qualcuno con cui crescere, senza troppa differenza d’età. Che forse dovrei cogliere l’attimo prima di cambiare di nuovo idea. Che la gravidanza di Elena è stato il periodo più bello della mia vita e che voglio rivivere quei nove mesi di felicità.
E’ che quando aspetti un figlio per la prima volta non sai davvero che cosa sta per succederti: hai un desiderio di maternità che giorno dopo giorno si evolve nella pancia,  ma dalla teoria alla pratica c’è un mare. Un mare di pannolini sporchi, stanchezza, notti in bianco, piccoli e grandi sacrifici, piccole e grandi gioie. Al secondo giro sei ferratissima sull’aspetto pratico (sì, lo so che ogni figlio è sé: mia madre dice sempre che quella che le ha dato più problemi da piccola è stata la terza figlia, quando ormai credeva di sapere tutto su come crescere bambini), ma anche molto, forse troppo più consapevole.
E allora che fare? Come riconoscere il-momento-giusto? Ma poi, esiste davvero, o un attimo qualsiasi diventa quello perfetto quando lo decidiamo (o vi ci troviamo dentro a sorpresa, vedi mia madre con a terza figlia di cui sopra)?

6 commenti:

  1. Il momento giusto esiste e lo saprai solo tu. Perché ci sono sempre mille ragioni validissime per NON fare un bambino (economiche, familiari, la primogenita non ancora del tutto autonoma, fai tu) ma solo una per farlo ed è l'unica che poi ha davvero rilevanza: che tu, un altro bambino, lo vuoi, lo vuoi troppo, e quindi lo fai. Insomma, quando la voglia è troppissima, te ne freghi dei lati negativi, e ti adoperi per metterlo in cantiere.
    Io, presa dall'entusiasmo del primo, ero seriamente intenzionata ad avere il secondo non appena il "grande" avesse cominciato a camminare. Non c'erano notti bianche o pannolini caccosi che mi distogliessero da questo pensiero, per dirti quanto era stata bella la gravidanza e quanto poco mi avvilissero le rogne quotidiane di un neonato.
    Il contraccettivo fu L'Uomo, mio marito, che preso da altre problematiche era poco tollerante, poco solidale, poco partecipe... insomma, rognava di brutto!!!Perché lui aveva il lavoro, sbatteva a destra e sinistra per risolvere problemi (verissimi per carità!)inerenti alla casa in costruzione, e voleva LUI mille attenzioni, mentre io ero bloccata a casa col bimbo, senza auto, senza contatti sociali perché lui se eravamo fuori casa e il bimbo piangeva (un bimbo che piange? oh, rarità!!! ahahahah!!!) sclerava di brutto. Pesanteee!!!
    Insomma, di lì un sacco di problemi, e io non me la sono sentita di farne un altro con L'Uomo che stava sempre a rognare per qualcosa!
    Ora le cose in famiglia sono migliorata, io ho imparato a gestire diversamente i rognamenti de L'Uomo e ualà! Malgrado tutte le condizioni sfavorevoli, mi sono detta, ora o mai più! Io un altro bimbo lo volevo e non mi volevo privare di questa gioia per fattori estranei al bimbo stesso. Ed eccolo qui in arrivo per febbraio, con ben 6 anni di distanza. Un pochino troppi, secondo me, ma dai, alla fine mi sono decisa solo ora!!!
    La gravidanza è diversa dalla prima, inevitabilmente, e diverso sarà il baby... Un'altra bella sfida, dai!

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  2. Ok, vado con la mia versione: anch'io ho un'amica che ne ha sfornati tre in quattro anni, più o meno. Due anni tra il primo e il secondo, uno e mezzo tra il secondo e la terza. E mi ha sempre detto che, dopo aver visto come sono andate le cose, avrebbe fatto il secondo prima, perché da quando il secondo sta seduto giocano insieme tantissimo.
    E così ho fatto quel che lei non ha fatto: mentre ancora allattavo ho messo in cantiere la seconda, e da qualche mese di piccoletti ne ho due, con soli 19 mesi di differenza.
    Certo, a volte sono stanca. Ma è vero che il grande è troppo piccolo per essere geloso, e poi dovresti vedere come e quanto si coccolano! Il piccolo andrà all'asilo solo l'anno prossimo, e sono davvero contenta che abbia qualcuno con cui giocare...
    Per me, certo, fisicamente è stato un po' stancante (e lo è ancora perché allatto al seno), però d'altro canto mi sono detta: almeno faccio tutta la fatica una volta sola. Tra sei mesi sarò sicura di poter dormire tutta la notte e tra otto avrò finito di allattare... vuoi mettere ricominciare da capo dopo sei anni?!
    E quando cresceranno avranno gli stessi interessi: parco giochi, film di Winnie Pooh, adventure part e così via sempre allo stesso tempo - non uno da accompagnare alla partita di pallone mentre all'altro devo preparare la pappa e far fare il ruttino. è come avere dei gemelli, senza avere tutte le noie allo stesso tempo...
    Io son contenta della mia scelta. Poi ovviamente se il primo figlio è terribile forse è meglio aspettare prima di rimettersi nei pasticci... ma non mi sembra il tuo caso.
    Un abbraccio!

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  3. E il lavoro? E un po' di carriera per cui si fatica tanto ogni giorno? Con uno si fa, ma con due?....

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  4. Giulia l'abbiamo voluta tantissimo, ma Aurora proprio non ce la aspettavamo. Ci ha cambiato la vita, completamente. Per noi la stanchezza non è dovuta alla presenza della piccola in sè, ma a tutto il contorno, cioè conciliare lavoro, suoceri, gelosia di Giulia....ogni giorno, ogni santo giorno. Però se penso a fondo alla nostra situazione mi rendo conto che non avremmo potuto avere dono più grande. Due figli per noi sono stati l'ideale. Di più non potrei, non vorrei. Anche io ho bisogno di poter vivere la mia vita con tranquillità. Mi rendo conto, però, che le coppie che sono in difficoltà economiche o che non hanno aiuti a cui appoggiarsi è già tanto se fanno un solo figlio. Anzi, le trovo persone onestamente coraggiose.
    Il momento giusto non esiste. Esiste un NOI pronto ad affrontare il POI. Baci.

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  5. capito qui per caso... il momento giusto non esiste, e se aspettiamo il momento giusto per fare il primo e poi il momento giusto per fare il secondo figlio,i figli non si fanno più.
    Io ho due bambini che hanno poco meno di due anni di differenza e il fatto che siano così vicini di età è sicuramente positivo. All'inizio con il secondo appena nato e il primo di appena due anni è stato molto faticoso, soprattutto per le attenzioni che ancora richiedeva il primo, ora hanno 4 e 6 anni e giocano tantissimo insieme ed è tutto molto più semplice.

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