quelli in cui nessuno si sognava di chiederti di andare a lavorare un giorno a settimana a Roma (in un'altra regione!) con una figlia di quattro mesi
quelli in cui le donne non avevano velleità di carriera
e magari nemmeno si erano uccise all'università, dottorato e quant'altro per fare poi le superprecarie a trentadue anni
quelli in cui il congedo di maternità non esisteva perché la maternità era LA condizione perenne
e quindi meglio dei miei 5 mesi risicati e insufficienti
quelli in cui le nonne non lavoravano pure loro! e non dovevi barcamenarti tra orari e disponibilità di parentame varioquelli in cui la babysitter che hai trovato non guadagnava più di te (superprecaria superqualificata eccetera)
quelli in cui se volevi di più dalla vita facevi un altro figlio!
Si capisce che a novembre torno al lavoro?
Fatti forza! Purtroppo (o per fortuna?) non viviamo negli anni '50, pensa al lato positivo, ci sono tante che al lavoro nemmeno se le riprendono!
RispondiEliminaScusami cara, su questo non ti so sostenere...come amo mia figlia sopra ogni cosa, amo anche la mia vita lavorativa poichè costantemente mi ricorda che esisto come entià singola e mi permette di pensare serenamente ad un domani pratico e sulle mie gambe...
RispondiEliminacapisco Violetta, quello che ci siamo guadagnate va difeso... ma allo stesso tempo non siamo ancora in grado di vivere serenamente la gravidanza/maternità. Non ci sono sostegni per noi mamme e quando lo dici a lavoro, il sorriso dei titolari dura al massimo una settimana. Poi iniziano i malumori e i problemi.
RispondiEliminaSe vivessi negli anni 50' anch'io ora non vivrei questa maternità a giustificazioni e riprese quotidiane a lavoro perchè c'ho la pancia..., non avrei già dovuto a 5 mesi d'attesa prenotare il nido di corsa altrimenti te lo scordi di entrarci o paghi in quelli privati metà dello stipendio e soprattutto non mi sarei sentita dire da mia mamma dopo la morfologica... ah dai, hai fatto la visita? eh non me lo ricordavo, mi servirebbe un'agenda per ricordarmi tutto!
Altro che assistenza, manco una telefonata.
Qualche aspetto degli anni 50 meritava di essere mantenuto...
Senz'altro comprendo...però non è che vedo gli anni passati come una soluzione...quello era uno stile di vita: donna a casa a fare la mamma e la moglie e marito a lavorare. Diciamo che è un approccio alla vita che non sento molto mio ma è un'idea personale e esula dalle tue considerazioni sulla tutela alla maternità cosa che sicuramente condivido in pieno. E' pur vero che se ad una donna piace fare la mamma e la moglie come negli anni 50, penso abbia un'ampia possibilità di farlo...:)
RispondiEliminaPensieri simili li ho anch'io, matrioska! Ho passato tutta la gravidanza con la direttrice della mia scuola che mi telefonava per chiedermi quando sarei rientrata..e ora è incavolata nera perchè rientrerò al settimo mese di Lollino....E io vorrei avere presto un altro bambino....
RispondiEliminaRagazze sono contenta di aver suscitato un minidibattito! devo però precisare che il mio post era semiserio e forse non sono stata abbastanza brava da far capire il sarcasmo, chiedo venia. E' solo che mi pesa molto tornare a lavorare, per giunta ancora da precaria, lasciando mia figlia ancora così piccola, tutto qua.
RispondiElimina@Brioscina: eh lo so che sono pure fortunata, anche nel precariato perché non ho orari da ufficio quindi qualche giorno free da passare con Elena lo mantengo, ma ora come ora ho un'angoscia addosso...
@Violetta: non rimpiango sul serio gli anni '50, eh! diciamo che in questo momento, acnora nel vortice della neo-maternità, mi pesa allontanarmi da mia figlia, anche se so che a lungo termine è la scelta migliore, per lei e per me. Tu hai una figlia grande (nel senso di grande rispetto alla mia) e hai bene in mano il controllo della gestione famiglia -lavoro, io devo imparare ora a costruirlo e sono dilaniata da dubbi e sensi di colpa. dicendo che vorrei tornare ai '50 intendo che se fossi vissuta in quel periodo non avendo possibilità di scelta non mi sarei trovata in questa situazione che mi inquieta. Non ti nascondo che ora come ora, se potessi permettermi di non tornare a lavorare, non ci tornerei. Ma poi Elena andrebbe all'asilo, e poi a scuola, insomma farebbe la sua vita, e io che farei in casa?
@Donnealcotto: vedo che neanche per te è facile, a noi donne si chiede tutto: impeccabili sul lavoro ma al contempo ti colpevolizzano se non ti dedichi al 100& a tuo figlio. Ma come si fa?!?
Su tua madre non ho parole, sono profondamente dispiaciuta. Ti abbraccio :-)
@gracy: allora non sono l'unica pazza che già sogna un altro bimbo! ma devo rimandare questo pensiero a quando avrò una situazione più stabile, non sarebbe nemmeno giusto per lui/lei né per Elena. Brava ad esserti presa tutto il congedo possibile!
RispondiEliminaMatri figurati...ho capito benissimo. Contesto solo il "grande" attribuito a mia figlia in quanto per me è sempre piccolissima (;)) e devo dirti che in quanto ad impegno forse, forse correvo meno quando era neonata...ora ha un'agenda che manco il presidente Obama...è solo che se solo penso alla mia vita senza lavoro mi si rizzano i capelli e anche se a volte sogno persino un altro bebè non riesco a pensarmi in inattività totale, non mi è mai successo nemmeno quando Pasti era piccina e scrivevo perizie allattandola...;)
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