lunedì 13 dicembre 2010

Gravidanza politica a chi?

Stai a vedere che se domani il governo cade o non cade dipende da tre parlamentari incinte: una che dovrebbe partorire proprio in questi giorni, due con qualche problema legato alla gravidanza. E' vero che la s/fiducia è appesa a un filo e che ogni voto in più o in meno può essere decisivo, ma non mi è piaciuto come molti giornali in questi giorni hanno trattato la faccenda delle tre gravidanze. In particolare, Giulia Bongiorno, fliniana, quindi tenuta dalla sua corrente politica a votare la sfiducia, è stata tacciata di usare la sua gravidanza come scusa per non votare, mascherando così il dissenso con il suo partito. 
Ovviamente lei se l'è presa a morte, rispondendo che Definire 'politica' una gravidanza evidentemente non esente da qualche problema -sottolinea Bongiorno- non è solo una manifestazione di grande disprezzo nei miei riguardi ma esprime - ed è ancora più grave - una percezione maschilista della gravidanza, declassata a strumento di falsificazione del reale e di fuga dai propri doveri e dalle proprie responsabilità.(qui la dichiarazione completa)
Brava Giulia. 
Mi fa paura l'atteggiamento che sento intorno a gravidanza e maternità: a parole siamo il Paese del culto della maternità, della famiglia e blablabla, nei fatti non solo non si fa niente per sostenere mamme presenti e future, ma si vive la gravidanza come un impiccio.
Tranne le lavoratrici statali a tempo indeterminato, tutelate dalla legge, tutte le altre sono -siamo- piuttosto in bilico. Ho l'impressione che la tendenza attuale sia: fai-il-tuo-lavoro-come-se-non-fossi-incinta, invece che il più ovvio lavora-come-puoi-dal-momento-che-sei-incinta, come se la gravidanza fosse un capriccio invece che una condizione naturale. Così le tre parlamentari incinte diventano tre scansafatiche che usano il pancione come scudo per non fare il loro dovere. Come se ci fosse un altro metodo per la prosecuzione del genere umano che non coinvolga l'utero.
Patisco molto quest'atteggiamento, anche  perché lavoro a tempo determinato, e temo il momento in cui dirò della mia gravidanza: onestamente non so se mi rinnoveranno il contratto o se preferiranno un'altra persona che non intenda riprodursi. Per questo tifo per le tre parlamentari incinte e mi arrabbio quando vengono taccciate di avere una 'gravidanza politica', evidentemente da colleghi maschi che credono ancora alla cicogna. E se il governo cade (come spero) o non cade per tre voti, pazienza. Meglio se facessero votare doppio  le tre parlamentari: in fin dei conti, ognuna di loro vale per due.

3 commenti:

  1. questo è il paese che ha il culto della maternità solo a chiacchiere: nei fatti le donne fanno i figli per sfizio e se vogliono anche lavorare cavoli loro. io sto ancora aspettando la mia indennità di maternità per colpa di errori di altre persone, ho fatto ricorso, sono passati più di 2 anni ma non se ne sa ancora nulla. la cosa che fa più rabbia è sentirsi completamente abbandonati dalle istituzioni. e la cosa ancora più grave è che è così anche dopo: se vuoi mandare tuo figlio all'asilo per andare a lavorare devi pagarlo a caro prezzo, e non c'è nessun tipo di sostegno. purtroppo c'è anche una mentalità maschilista molto diffusa, sia fra uomini che fra donne, che quasi autorizza i nostri politici a non fare nulla.

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  2. e purtroppo non è caduto, e siamo sempre allo stesso punto, forse peggio.
    poveri noi!

    ps: questo è il primo commento non prettamente mammesco da.....sempre!
    :)

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  3. ...assolutamente questo paese penalizza le mamme. a parole e a fatti. Io senza il quartetto dei nonni con il cavolo che ce l'avrei fatta...ed ancora ora è una corsa...la fatica fisica si somma a quella organizzativa...poi si capisce a fare figli uno ci pensa su....

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