venerdì 20 aprile 2012

Una ragazza fuori moda | I love your blog


La fatina Gracy mi ha assegnato un alto piccolo premio virtuale, I love your blog 
 Io la ringrazio molto e mi cimento con una doverosa premessa. Il gioco prevede di rispondere ad alcune domande, tra cui qualcuna sulla moda. Ragazze mie, se la moda è il polo nord, io sono Marte.  Ho attraversato gli anni ’80 senza una spallina, una coda laterale, un frisé; i miei anni ’90 sono volati senza camicione scozzesi e anfibi e nei ’00 ero talmente fuori dal mondo fashion che nemmeno so cosa fosse di moda. Ora negli anni ’10 ho solo la vaga sensazione, osservando le mie studentesse, loro sì trendy, che si portino jeans troppo stretti sulle gambe (saranno questi i famosi skinny?) e smalti vistosi che nemmeno negli anni ’80.
Quindi, una volta chiarito il mio non-rapporto con la moda, ecco le mie risposte:

Qual è la tua rivista di moda preferita?
Vanity Fair, perché di moda ce n’è pochissima. Gli inserti di moda mi annoiano, non capisco le ambientazioni, mi sconvolge il diametro delle braccia delle modelle, mi irritano le loro espressioni, non  mi rendo conto degli abbinamenti… cheppalle quando ci sono le sfilate quindi le pagine aumentano.

Chi è il tuo cantante /band preferito?

Ascolto musica in modo rigorosamente random, purché non sia in tonalità minore, ché mi deprimo. Ho avuto una lunga fase U2 nell’adolescenza (sì, quando tutti sentivano i Nirvana, ve l’ho detto che sono nata fuori moda), poi per anni ho ascoltato sono donne, da Carmen Consoli a Nancy Sinatra passando per Skin, Fiorella Mannoia, Janis Joplin e qualsiasi altra amazzone vi venga in mente. Oggi, ascolto spesso Elisa - opera omnia -, e musica folk con predilezione per Peppe Barra (e vi offro la sua carnale versione di Bocca di Rosa) e le vecchie cose di Eugenio Bennato.


 Qual è la tua YouTube guru preferita?

Eh? che roba è? si mangia?

Qual è il tuo prodotto make up preferito?
Matita per gli occhi marrone scuro. 

Dove ti piace vivere?

Ora vivo in una città, ma resto una ragazza di provincia. la mia dimensione ideale sarebbe una cittadina, magari sul mare. Se restiamo sul reale, dico che mi piace vivere nel mio soggiorno con la luce del sole verso il tramonto.

Qual è il tuo film preferito?
Da quando è nata Elena  (10 mesi) ho visto dall’inizio alla fine 3 film, di cui uno di Sissi, ché la ragazza aveva già una settimana e bisognava cominciare ad abituarla: il ciclo di Sissi mi fa impazzire, lo rivedo SEMPRE. Ho avuto la mia fase oddio_che_bel_film_ho_pianto_tanto, oggi preferisco cose leggere e un po’ ciniche. Faccio i nomi? La donna perfetta, In&Out, Matrimonio inglese. E impazzisco per A wong Fu. Grazie di tutto Julie Newmar

Quante paia di scarpe possiedi?
Dunque, ad averne ne ho tante. Metterne, sempre le stesse fino alla consunzione. E poi le ricompro molto simili: stivali d’inverno, sandali bassi d’estate. Un paio di volte l’anno sbrocco e compro scarpe altissime e bellissime, che vanno a far compagnia alle sorelline nella scarpiera.

Qual è il tuo colore preferito?
 L'intera gamma tra il rosa e il viola. Però ora con una bambina sto andando in overdose: ma non esiste una maglietta da bimba, che so, verde? arancione?

Io sono in ritardo come al solito  nel partecipare a questo gioco, quindi immagino che quasi tutte abbiano già partecipato: chi non l'ha fatto si consideri invitata da me!

sabato 14 aprile 2012

"Il sesso? da genitori diventa quasi un lavoro"


E se lo dice perfino una come Ilaria D'Amico, che al nono mese pesava meno di me adesso, una che ha la messa in piega incorporata come io ho le sopracciglia incolte, allora posso tirare un sospiro di sollievo.
Sì perché non so voi, ma da quando è nata la pupa, la faccenda _sesso coniugale_è diventata rara e complessa.
Nelle prime settimane di Elena non c'era proprio il pensiero né la pulsione; ai primi timidi tentativi la cicatrice del cesareo tirava orribilmente, e, soprattutto, non avrei mai sprecato preziosi minuti di sonno della piccola in cose cose non fossero dormire a mia volta.
Con il passare delle settimane qualche incontro ravvicinato con Marito c'è stato eh, ed è stato bello, intendiamoci. Però sempre all'ultimo posto nella scala delle cose-da-fare-quando-la-ragazza-dorme, con Dormire sempre saldamente al primo posto, seguito da Fare la doccia e, con il rientro al lavoro, Arrabattare il corso/correggere le tesi. E  intanto la mia coppia di anime gemelle, di metà ricongiunte diventava un cliché: dopo un figlio poco sesso&molta fatica, meno complicità&più discussioni.

In tutto ciò il corpo non aiuta per tre validi motivi:
1) la trasformazione. Quando avevo il pancione mi sentivo una meraviglia, con quella sporgenza grande, ma soda e viva. Dopo invece, al posto del sederino sporgente di Elena inutilmente cefalica, pappette molli e ciccia in ricordo. Anche ora che qualche chilo l'ho perso vedo i miei addominali storditi e accovacciati che cercano di riprendersi dopo il taglio. Insomma, anche una volta passato il dolore fisico, resta il disagio di un corpo che straborda dall'immagine che hai di te stessa, che ti mette a disagio.

2) la depilazione. Dai, siamo oneste, ci sono volte in cui si dice di no non per calo di desiderio ma per irsutismo. Non avevo tempo per lavarmi, figuriamoci per depilarmi. E con l'inverno la pelliccia fa caldo, e poi l'estetista chiusa nel solo pomeriggio libero in quattro mesi... idem per i capelli, che se non curati nel mio caso diventano una specie di cespuglio della savana.

3) last but not least. rischio gravidanza. Ora sono rilassata in materia, ma nei primi mesi avevo davvero timore di ritrovarmi Elena in veste di sorellina maggiore, principalmente per l'angoscia al pensiero di un altro parto. E giusto quel giorno che uditeudite!, mi ero depilata e scrostata il pigiama di dosso ho saputo di quella mia compagna di scuola che aveva avuto la seconda bambina a dieci mesi esatti dalla prima. Due figlie in un anno. Inutile raccontare com'è andata quella serata.

Però intanto ho corso il rischio di non avere più un marito ma un coinquilino. Uno che la sera tiene la piccola e dà una mano in casa. E un filo di nostalgia per il "prima" , quando la cosa più bella del mondo ovvero mia figlia non c'era, e tutta l'attenzione era l'uno per l'altra, ogni tanto emerge. E allora, a volte perché mi va, a volte perché anche senza tripudio di ormoni è comunque una cosa bella, mi metto in tiro (giusto un po', dal pigiama all'abito da sera la strada è lunga) e aspetto Marito. E un altro mese di lontananza da un lato dà ampio margine per una seduta dall'estetista di quelle brutali, e dall'altro dà modo di aspettare, contare i giorni, sentirsi di nuovo la ragazzina che non vede il fidanzato da un po'.
 E soprattutto dà modo di organizzarsi con le provvidenziali zie per avere campo libero. Occhio Elena amore mio, che la tua vita di figlia unica potrebbe cambiare presto. O forse no, ma avrai una mamma e un papà più contenti in ogni caso.

giovedì 5 aprile 2012

La Madonna e la suocera di zucchero

E così l'ho fatto di nuovo, ieri sera. A una visita a sorpresa dei miei suoceri annunciata alle 20:30 e rimandata di una mezz'oretta dal marito ho reagito male, malissimo.
La storia è  lunga da raccontare, e il pregresso ancora di più, di base posso dire che il conflitto -  finora latente, ora più manifesto - è principalmente con la suocera, madre di due figli maschi e donna dal carattere forte. I miei suoceri vivono a un paio d'ore d'auto da qui, sono in pensione e sono abituati a organizzarsi come e quando gli pare:  saltano in macchina e via. La mia necessità di essere avvertita con un minimo di anticipo non l'hanno mai capita, e ora si aggiunge, per un'incomprensione di un mese fa, la non dichiarata, ma chiara volontà di non avere a che fare con me. Al livello che chiamano mio marito in India via Skype piuttosto che telefonare a me nella stessa provincia per sapere come sta Elena. Io noto queste cose, accumulo tensione e poi sclero a modo mio, cioè diventando di ghiaccio con loro.
Io ho le mie colpe in questo, lo so: sono poco elastica, cerco di pianificare tutto mi irrigidisco facilmente quando ci sono variazioni tipo suoceri a sorpresa a casa alle 21, e mi chiudo a riccio alle critiche o  alle osservazioni che non mi piacciono - e l' impostazione di mia suocera, non solo con me, ma in generale è  _se uno dice A allora lei critica e spiega perché invece è B_. E capisco che avere a che fare con una donna sulle sue non sia facile.

 Però ci sono anche colpe che non ho, tipo quella di essere diametralmente opposta a lei per carattere, per inclinazioni e per reazioni. Io non piango per ottenere quello che voglio, per dirne una (sì, lo so, cattiveria al volo, ma sta cosa del pianto mi sconvolge ancora: se lo facesse davanti a me non so che reazione potrei avere). Io cresco mia figlia in un modo diverso da come lei ha cresciuto i suoi trent'anni fa (ommioddio! che rivelazione!).
Mi dico che dovrei solo essere più leggera, prendermela di meno così da vivere meglio tutti, ma come faccio, se il solo pensiero di un'interazione mi appesantisce di ansia e insofferenza?

Mia nonna ogni tanto mi racconta una storia popolare delle nostre parti. La Madonna non aveva suocera, quindi le fu chiesto (forse dagli angeli?) se volesse averne una, e lei rispose: "Nemmeno se fosse fatta di zucchero!". Questo per dire che anche la donna perfetta vacilla davanti alla madre del suo uomo. E che faccio io, che la suocera ce l'ho, e decisamente non fatta di zucchero?

lunedì 2 aprile 2012

Survivor | Di madri, figlie e figlie-madri

Nuove prove estreme: essere mamma e figlia nello stesso momento.

Succede se Marito va in India per lavoro e ti ti trasferisci armi pupa e bagagli a casa dei tuoi. E tua madre è un grandissimo aiuto nella cura di tua figlia ma, appunto, è tua madre. Quindi mentre tu controlli che tua figlia non abbia freddo tua madre controlla che tu abbia la maglia di lana.
Tu decidi di portare tua figlia a fare una passeggiata e tua madre ti fa l'interrogatorio come alle medie "Dove vai? quando torni? perché esci? ma è proprio necessario?".
Tua madre fa mangiare tua figlia e nel frattempo controlla che tu finisca tutte le tue verdure.
Tu vuoi preparare il pesce alla bambina e allora "ma perché non fai la carne?" tu prepari la carne "ma non sono meglio due legumi?", e il giorno dei legumi, ovviamente "Ma non è meglio il formaggino?"

Tu un po' sopporti, un po' ti arrabbi, un po' ti godi questa condizione bipolare di figlia con una figlia. Per il riposo fisico e mentale, e perché sai che il DNA non mente: fra trent'anni sarai tu a controllare se tua figlia, diventata madre, ha la maglia intima.